L’esame diagnostico power doppler
Il power doppler è un tipo di ecodoppler: un esame diagnostico non invasivo e rapido che serve per controllare il flusso sanguigno. La tecnica diagnostica del power doppler sfrutta l’effetto Doppler: un effetto fisico che corrisponde alla frequenza di onde in movimento rispetto alla posizione da dove si osserva.
Come si esegue il power doppler
Il power doppler funziona come un’ecografia classica: dura circa 20 minuti, non è invasivo ed assolutamente indolore. Si esegue tramite un ecografo composto da un computer e un trasduttore, che è un piccolo dispositivo portatile in grado di fornire gli ultrasuoni. In alcuni casi, potrebbe essere richiesto al paziente di non mangiare e bere poco prima dell’esame.
Durante l’esame diagnostico, l’ecografista preme il trasduttore contro la pelle del paziente sull’area del corpo da esaminare, eventualmente spostandosi da un’area all’altra. Per far passare più agevolmente gli ultrasuoni attraverso i tessuti, si utilizza un gel sulla porzione di pelle interessata che dà una sensazione di freddo.
Il risultato consiste poi in un’immagine ecografica, che dovrà essere refertata dall’ecografista ed analizzata dal medico: infatti, l’ecografia power doppler ha un’interpretazione che dipende strettamente dall’operatore che la esegue.
Power Doppler: quali patologie può diagnosticare?
Tra le patologie che può individuare il power doppler ci sono:
- formazione di coaguli,
- valvole nelle vene malfunzionanti,
- cardiopatie e valvulopatie,
- occlusione arteriosa,
- aneurisma e stenosi.
Il power doppler si rivela particolarmente utile per desumere informazioni sul flusso sanguigno in vasi sanguigni molto piccoli e profondi, cosa che non sarebbe efficientemente capace di identificare e misurare il color Doppler.
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